Al mare in Cina

Mare, spiaggia, clima tropicale.
Benvenuti a Sanya, una città turistica all'estremo sud dell'isola più grande della Cina: Hainan.
Meta quasi obbligata di tutti gli espatriati in Cina e dei cinesi più abbienti.
In dieci anni di Cina compiuti da poco, questa è la prima volta a Sanya per noi. La abbiamo volutamente evitata perché a poche ore di volo di distanza si possono raggiungere mete marine, al di fuori della Cina, molto più attrattive per i nostri gusti.
Ma, appena rientrata dopo la quarantena a Tianjin, con lo scopo di abbandonare lo stress pre-partenza e festeggiare, durante queste vacanze nazionali cinesi,  la riunione di quasi tutta la famiglia (manca all'appello Preziosetta che sta studiando in New Zealand), una vacanzina all'insegna del relax entro i confini cinesi calza a pennello.

Per noi, che siamo nati in Italia in una città affacciata sul mare, venire a Sanya è un'esperienza forte. 

Da bravi liguri brontoloni guardiamo con sospetto qualsiasi cosa si sovrapponga tra cielo e mare.
Sono ammessi solo: la linea dell'orizzonte, scogli, gozzi, qualche sparuta barca a vela e per quanto riguarda gli uomini solo le categorie sotto la voce P e N di pescatori e naufraghi.

A Sanya, nella baia di Yalong, il mare è sezionato con l'aiuto di piccole boe. 'Qui non si può nuotare', qui sì,  ma ovunque è  proibito andare al largo. 


Il rischio è essere travolti dalle tante moto d'acqua che sfrecciano a tutta velocità  al costo di 200 yuan (più o meno 25 euro) per un quarto d'ora.

Sono innumerevoli gli intrattenimenti che vengono offerti sul listino: banane d'acqua (due canoe di plastica gialla unite a mo' di zattera), il kite surf , lo sci d'acqua,  chi più ne ha più  ne metta.


Al largo un parco di divertimenti acquatici su gonfiabili che al momento sembra, per fortuna, chiuso.


Non poter vedere la spiaggia da lontano, raggiunto a furia di bracciate, fa sentire in gabbia anche immersi dalle palme e dalla sabbia. Come fossimo sempre e ovunque elementi da controllare, tenere al sicuro, contenere e prevenire.

Tante parti di spiaggia sono private, accessibili direttamente dai grandi hotel che offrono in dotazione bellissimi ombrelloni e sdraio di legno ma che sono formati da edifici che troppo spesso sono mostri che distruggono la bellezza della baia.

In fondo, in una parte dove sembra che la spiaggia non sia ancora stata totalmente occupata, ecco spiccare un faro bianco. La voglia di scoprire quella zona che sembra più vera è molta, ma mi distoglie dalla camminata la fondata paura che quel faro sia l'ennesimo baraccone.


Quante volte in Liguria abbiamo preso in giro il turista non avvezzo al mare... quelle ciabattine di plastica hightech per non sentire i sassi sotto i piedi, l'attrezzatura da mare al completo dal cappellino alla innominabile 'pizza bianca' nella borsa termica.
Ebbene, solo per liguri, qui il milanese al mare sta al cinese turista a Sanya come la focaccia nel cappuccino sta alle noci nel pesto.

Il cinese a Sanya si aggira imperturbabile con il suo costume stile anni trenta in poliestere made in Laos.

Grande protagonista: la cuffia da mare. Spesso portata con egregia eleganza.



Va molto anche il vestito completo per chi non vuole regalare al sole neanche un lembo di pelle. Non vi devo ricordare che i canoni di bellezza cinese vogliono che la pelle sia quanto più chiara possibile e priva di imperfezioni.


 Nuota senza vergogna con ausili gommosi ben oltre i sette anni di età. 


Spadroneggia in galoppo al segway.


Va a comandare passeggiando con il cocco in mano, e non importa se in taluni casi esso sia di origini dubbie, ancora avvolto da una retina di plastica e da carta trasparente.

Orgoglioso, esibisce quasi sempre il telefonino in mano, avvolto, quasi quanto lui, in custodie che impediscano che si bagni.


Le pose riservate ai selfie e agli scatti dei congiunti in riva al mare sono spesso le stesse che si ripropongono in ogni occasione: V di vittoria accanto al viso,  pollice e indice uguale cuoricino (mentre noi ci leggiamo 'soldi'), ecc.

Tenero e felice quando vanta un outfit uguale a quello del partner o di un figlio.


Il mare a Sanya è come ce lo aspettavamo, ma ci siamo divertiti. 

A salvarci il profumo del mare, la risacca, i colori resi perfetti da giornate nuvolose e piovose, la pastosa sabbia color ocra, i numerosi frammenti di conchiglia, a dirci che la Cina ha da poco scoperto il turismo marino.
Le risate dei bimbi, uguali ovunque ci sia il mare.
Un anziano signore accucciato, intento a riprendere con la macchina fotografica una ragazza vestita di un abito bianco che danzava nel vento.
I venditori autoctoni con la pelle arsa dal sole che camminavano pesantemente con le loro borse piene di cocchi o di colorati giocattoli da mare.

Commenti