La giornata della Lentezza in Cina

Oggi ho scoperto,  grazie a due persone speciali ( le  mie tate dell'asilo nido),  essere la Giornata della Lentezza.

Che bello. Una giornata per la lentezza. 



Se la merita una giornata tutta per lei.

Una giornata per ricordarci di assaporare la vita. Rallentare il passo. Me la voglio immaginare come una mattina di sole passata a guardare fuori dal finestrino di un treno che scorre a passo d'uomo nel tratto Lavagna Levanto, senza paura di arrivare tardi.

Ci dovrebbero obbligare davvero a fermarci a pensare al perché stiamo quasi sempre correndo. 

A cosa ci stiamo perdendo. Alla bellezza che trascuriamo intorno a noi. Al vento che sposta le foglie. Al respiro che ci attraversa. Al dolore che spesso ci fa passare alla prossima tappa senza interrogarci troppo sul perché o sul per come per la paura di uscirne feriti.

Obblighiamoci almeno un giorno a fare una cosa per volta e pensiamo a quella mentre la facciamo. Lentamente.

Regaliamoci un pò di lentezza.

Questa originale giornata, in cui mi sono cimentata per la prima volta con l'arte giapponese degli origami (un'arte che richiede precisione, più una grande dose di lentezza  nel mio specifico caso!),  la dedico a quella vecchina che ho incontrato ieri per strada.


L'amica che mi accompagnava me l'ha indicata sorridendo. Era il prototipo della vecchina cinese. Vestiti di panno, pantaloni e scarpe nere tipo mocassino, capelli grigi di media lunghezza, zigomi alti e pelle cotta dal sole e dalla vita.
Camminava attenta a non cadere, davvero lentamente, con due borse della spesa in una mano e un bastone nell'altra. Sembrava che un alito di vento potesse sollevarla. Impotente e fragile di fronte al divenire e al tempo.


Fatti altri cento metri e dimenticata ormai la vecchina eccoci costrette a deviare sulla destra in mezzo alle aiuole a gran velocità a causa del passaggio turbo di un mezzo per lavare le strade.
La caratteristica principale di questo tipico trabiccolo che puoi incontrare di frequente nelle strade di Wuxi è quella di avere un getto d'acqua di una lunghezza e di una potenza che dir considerevoli è dir poco. Il simpatico mezzo è capace di innaffiare tutto ciò che si trova rispettivamente: sull'asfalto, nella corsia opposta, a bordo strada, sui marciapiedi, nelle aiuole, incluso tutto ciò che di vivente e non vivente è così sventurato da trovarsi sul suo passo. Il mezzo è talmente efficiente che non lava solo le strade ma pure i pedoni.  E alla grande.
La vecchina lenta e il mezzo pulisci strada ad alta velocità, anche senza volere, riflettono secondo me una perfetta metafora della Cina di oggi.
Una moltitudine di persone che incarnano una tradizione antica e movimenti lenti, come quelli evidenti del Taiqi, ad un tratto costrette a guardarsi alle spalle e adeguarsi in fretta per non rimanere indietro e essere danneggiate dalla società che avanza ad un passo incalzante.


Per dirla con le parole del nostro assicuratore, riferitemi da mio marito proprio questa mattina a colazione, " il cinese di oggi è come mio nonno quando si è tolto l'anello al naso e ha comprato il frigorifero".

Commenti

  1. che metafora finale! Io invece nemmeno avevo saputo della giornata della lentezza, e mi rendo conto di essere spesso incapace di inebriarmi di lentezza. A yoga cerchiamo di imparare "il qui e ora" che direi si potrebbe definire il sunto della lentezza. Ed è in effetti la parte più difficile, perchè mentre obbligo corpo e mente a gustarsi il qui e ora, la mente, soprattutto, vaga in un turbinio che comprende il passato e il futuro e si ferma nel presente solo quando "sgridata" e riportata all'ordine..per pochi istanti...questione di pratica. Ma gli orientali la sanno veramente lunga....

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