Chinese dentist

Oggi lasciamo perdere i bambini dai sorrisi idilliaci e concentriamoci piuttosto sui loro prodotti marroni. 
Introduzione adeguata al mio argomento di oggi: visita forzata allo studio del "DENTISTA CINESE".
Sarà per via della sacralità della zona orale (che trova i suoi fondamenti nella suzione innata, nella seguente fase esplorativa e conoscitiva, fino al piacere della masticazione e della nutrizione; di cui miriadi di psicologi e dottori hanno ampiamente discusso), ma non ho mai sentito nessuno asserire che ama frequentare certi ambienti dove ci si ritrova con la bocca aperta, immobilizzati su un freddo lettino e con qualche duro strumento pronto ad avventarcisi contro. Detta così sembra piu' una visita di tutt'altro genere, lo so.

Immaginate l'umore della sottoscritta che dopo aver rimandato l'irrimandabile entra a capo chino in questo studio dentistico, sceltosolo perché dal nome  idilliacamente nipponico. 
Giappone= avanguardia tecnologica=materiali di qualità=meno sofferenza=sopravvivenza a questa esperienza
Più o meno questa la mia equazione mentale.
Lo studio non dà segni di decadenza, non vedo neanche i tipici addobbi che caratterizzano la stragrande maggioranza delle attività cinesi: gatti dorati della fortuna, lanterne, draghi, divani dalle zampe leonine, tessuti improbabili. Solo qualche fioraccio finto. Ok. Promosso. Mi dirigo, come un condannato alla tortura, sul lettino. Voltando la testa vedo una confezione di strumenti disinfettati e chiusi. Wow.
Arriva il dottore: è una dottoressa ed è inequivocabilmente cinese (miei cari adesso la sottoscritta sa distinguere un cinese da un giapponese o da un coreano con il 95% di risposta esatta: queste sono abilità).
Ma un'altra equazione ben più funesta si fa strada nella mia misera mente appannata:
Dott.ssa cinese=Cina=copie di bassa qualità=materiale scadente=grande sofferenza=probabile morte.
Spiego alla dottoressa il mio problema. Lei mi comincia a parlare da dietro la mascherina con un chinenglish di difficile interpretazione. Capisco che per il dente davanti non c'è problema. Ma vuole qualcosa per quello dietro che non capisco. Per onor di cronaca trattasi di carietta nel dente davanti e vecchia otturazione che si e' stappata, come una bottiglia del peggior prosecco acquistato in Cina, nel dente dietro. Mi chiede di alzarmi e mi fa dirigere in una stanzetta buia. Devo sedermi. Devo indossare un'armatura di due quintali. Ho capito raggi x! Arriva l'assistente e mi infila in bocca qualcosa spingendomelo contro le guance con una delicatezza elefantesca. Mi scattano una foto poi insoddisfatti decidono per un'altra. Questa volta il macchinario me lo appoggiano direttamente sulla testa direzione 'sopra orecchio sinistro- bocca'. 
Una volta subiti i raggi al cervello  mi fanno riaccomodare sul lettino e mi mostrano la lastra.
Qui commetto l'errore più fatale.
Inizio a parlottare qualche frase in cinese.
La pronuncia deve non essere stata poi così malvagia perché la dottoressa comincia a parlarmi in cinese. E a voglia dirle "对不起"Dui bu qi, mi scusi, "听不懂"ting bu dong, non capisco.
Lei va avanti con una parola in inglese e venti in cinese. Io con la bocca ormai irrimediabilmente piena di apparecchi aspirasputazzi ecc non sono più capace di fare  nient'altro che annuire. 
L'unica cosa che ottengo è  l'anestesia. Fosse stato per lei non me l'avrebbe neanche fatta.
Il dente davanti viene sistemato, si procede dunque con quello dietro. La Dott comincia a trapanare. Trapana, sminuzza, sferruzza, fa espressioni strane di perplessità, scava, ma dove sta andando?
Capisco che sotto all'otturazione saltata si è formato un problema. E deve scavare. Passa un'ora, ne passa un'altra. Continua a cambiare punte di trapano. Oddio. Arriverà al cervello. Morirò. 
Alla fine la lingua tasta il dente: c'è solo una corona. Il dente è vuoto. Ci potrei nascondere una bistecca. Il  premio finale per la prossima caccia al tesoro.
La dott improvvisamente mi avverte che per oggi ha finito e se ne va affidandomi all'assistente che mi riempie di pasta morbida come un dentifricio (niente lucina blu come in Italia, niente di niente) e mi liquida. 
Appuntamento alla prossima settimana. 
Ora questa pastuccia mentre scrivo se ne è andata. Ho un buco nero. Riavrò mai una specie di dente? Dovro' fare ricorso al Dido'?
Al momento non posso sorridere troppo (a costo di sembrare una vecchina sdentata). 

Aiutooooo! Chi vivrà vedrà.
Arrivederci alla prossima puntata. Soffrite con me.

Commenti

  1. NOOOOOoooooooooOOOOOO......TI HANNO LEVATO UN DENTE A TUA INSAPUTA?!?!?! Belin, lo sai che qui in italia, saresti all'avanguardia, qui si fanno un sacco di cose "a propria insaputa"....
    Spiritosaggini a parte...ho osservato un minuto di silenzio per te. Io ODIO il dentista, piuttosto partorisco 10 volte (si..perchè ottobre è ancora lontano...) ma odio il dentista. A febbracio ci sono dovuta andare quest'anno, per la pulizia. Tre sedute ci sono volute, per un paio di motivi: ero peggio di una bambina di 3 anni...ed erano effettivi 3 anni che non ci andavo, quindi la dottoressa ha dovuto lavorare parecchio (e senza la mia collaborazione). Ora, sotto giuramento di non disertare, mi ha fissato il prossimo appuntamento per luglio. Ansia. Già da ora. Per fighissimo studio medico da chiavari bene. No, in cina non potrei mai.

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  2. Non e' che me lo ha estratto. Ho ancora 3/4 della corona esterna ma ha scavato tutto dentro, radici comprese!, con il risultato che non c'e' piu' nulla... Ha mandato l'impronta a Shanghai e mercoledi' ho il prossimo appuntamento...ahhhhhhhhhiuto!

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