Dopo una colazione senza caffè, mannaggia a me che mi sono scordata di portare almeno quello solubile, e con il cielo che minaccia pioggia decidiamo di incamminarci.
Prima tappa: Cime divine (ling feng).
Svoltando l'angolo ci ritroviamo immersi nella natura tra rocce dalla conformazione davvero particolare.
Il fiume, incredibbbbbbbile, è blu.
Tanto che la prima cosa che ci siamo chiesti è se non l'avessero per caso colorato. Con questi cinesi non si sa mai.
C'è anche qualche pittore che armato di pennello immortala i vari punti più scenografici.
Molto suggestivo un monastero, di nuovo dedicato alla nostra dea GuanYing, ormai mascotte del viaggio, letteralmente incastrato nelle rocce.
monastero visto da vicino |
vista dall'interno del monastero |
Altro monastero tra le rocce |
Torniamo quindi sui nostri passi per raggiungere un'altra meta: le Cascate della piscina del grande drago (da long qiu Pubu).
Ponticello che con pargoli al seguito (bella scusa) non ce la siamo sentita di percorrere |
pappe comprabili sul sentiero |
Why not? |
Scissors rock |
In realtà sono ben poco potenti in fatto di gettata ma con i loro 190 ma dovrebbero (il condizionale è sempre obbligatorio in questi casi) essere le più alte della Cina.
Con un odore discutibile per le gran camminate di oggi ce ne torniamo in macchina alla volta di
Wenzhou.
Yandang Shan- Wenzhou
Tempo stimato: 1h e mezza
Tempo effettivo: 4h e qualche interminabile minuto
Non ci arriveremo mai. Ci gireremo intorno per ore.
I due gps (uno della macchina e uno del telefonino) questa volta risultano inservibili in mano alla famiglia Bai.
BaiLuJi, dopo che le macchine infernali ordinano di percorrere per la terza volta
il ponte con lavori in corso in cui la velocità media è quella di una formica zoppa, ha un attacco di nevrosi .
Foste stati nel raggio di km l'avreste sentita urlare che il viaggio era annullato e che l'indomani avrebbe di sicuro invertito la rotta verso casa. Che non sarebbe mai voluta partire ed altre amenità non certo ripetibili.
Gedeone e Preziosetta al contrario continuano impassibili la loro gita, senza mai, pur essendo stati maltrattati in ogni modo (nutriti per giorni solo con pietanze da strada cinesi, tuc e yogurt da bere rimasto in auto sotto il sole; stipati dietro tra valigie, zaini e una cassa di acqua; interrogati su tabelline ed elementi grammaticali vari) essersi lamentati un secondo.
La famiglia affamata cena in un KFC. Il panino è celestiale. Ma non ci faceva veramente schifo???
Incappiamo in un hotel che sembra davvero un hotel.
Lì, dopo giorni, incontriamo tre Laowai. Saranno dispersi anche loro?
Scopriamo di essere a Pingyang. Ahhh.
Ora ne sappiamo quanto prima.
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